Secondo il “New York Times” Abdullah Ahmed Abdullah – Abu Muhammad al-Masri numero due di al-Qaeda, è stato ucciso lo scorso 7 agosto 2020 a Teheran insieme alla figlia 27enne Miriam. La data del 7 agosto non è certo casuale ma profondamemte simbolica perchè in quel giorno del 1998, vi furono i terribili attacchi alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania che fecero 224 morti e centinaia di feriti. Al-Masri fu colui che pianifico’ le stragi ma non solo, aveva anche ordinato l’attacco del 2002 contro un hotel di proprietà israeliana a Mombasa, in Kenya, che ha ucciso 13 persone e ne ha ferite 80. Le fonti del NYT raccontano che Al-Masri “stava guidando la sua berlina vicino a casa sua quando due agenti israeliani su una motocicletta si sono fermati accanto al suo veicolo e hanno sparato cinque colpi da una pistola silenziata, uccidendo al-Masri e sua figlia Miriam”.
A proposito della figlia va ricordato che era rimasta vedova dopo che suo marito Hamza bin Laden (figlio di Osama), venne ucciso dalla CIA il 14 settembre 2019. La Repubblica islamica dell’Iran che in passato aveva già ospitato Osama Bin Laden e che mantiene solidi legami con Al Qaeda attraverso Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, meglio noto con l’espressione “Guardiani della rivoluzione” o pasdaran, ha negato che al-Masri vivesse in in Iran. Sempre il NYT racconta che “dopo la sparatoria, i media iraniani hanno identificato le vittime come un professore di storia del Libano di nome Habib Daoud e sua figlia Maryam”. Al-Qaeda fino ad ora non ha annunciato la morte del 58enne nato ad Al Gharbiya (Egitto) che almeno dal 2015 viveva tranquillamente nel lussuoso quartiere “Pasdaran” di Teheran e sul quale l’FBI aveva messo una taglia di 10 milioni di dollari. Al Masri che fu tra i fondatori dell’organizzazione terroristica era l’erede designato del 68enne medico egiziano Ayman al-Zawahri a proposito del quale nella giornata di ieri la stampa internazionale, ha riportato la notizia che sarebbe morto un mese fa dopo una lunga malattia. Allo stato attuale pero’ a parte alcuni canali Telegram siriani non ci sono conferme sulla sua morte. Ayman al-Zawahri da tempo molto malato, si è nascosto nelle impenetrabili aree tribali di amministrazione federale (FATA), una sorta di suddivisione del territorio pakistano compresa tra il confine afghano e la Provincia della Frontiera Nord-occidentale, di cui facevano parte.
Infine a proposito della Repubblica islamica non è certo la prima volta che unisce le forze con i militanti sunniti, visto che sostiene Hamas, la Jihad islamica palestinese e i talebani. Secondo Colin P. Clarke, analista di antiterrorismo del Soufan Center, “l’Iran usa il settarismo come un randello quando fa comodo al regime, ma è anche disposto a trascurare la divisione sunnita-sciita quando fa comodo agli interessi iraniani.”
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