Il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin ha dichiarato dell’emittente radiofonica RTL che le autorità francesi hanno espulso 66 stranieri radicalizzati. Gerald Darmanin aveva annunciato nell’ottobre scorso dopo lo sconvolgente omicidio- decapitazione dell’insegnante di storia francese il 47enne Samuel Paty, che oltre 230 stranieri sospettati di estremismo sarebbero stati allontanati dal Paese. “Oltre la metà al momento risultano disarmati. 66 sono stati espulsi. Una cinquantina di loro rimangono nei centri di detenzione amministrativa in attesa della loro espulsione. Circa 30 persone sono state messe agli arresti domiciliari”. Il ministro degli Interni francese ha anche dichiarato che attualmente a causa della crisi sanitaria i collegamenti aerei con alcuni paesi sono chiusi, il che rende più lenta la procedura di espulsione. Nell’intervista Gerald Darmanin ha anche parlato delle 76 moschee sospettate di separatismo che saranno controllate a partire dalla prossima settimana e se i sospetti verranno confermati, i luoghi di culto verranno chiusi. La notizia arriva alla vigilia della presentazione ( il 9 dicembre 2020 ) al Consiglio dei ministri di un disegno di legge sul separatismo mentre si muove anche l’UE che ha annunciato la sua nuova agenda antiterrorismo redatta in tempi rapidissimi. Intanto la grande moschea di Pantin ha perso il ricorso contro la chiusura disposta lo scorso 21 ottobre 2020 dopo che all’interno della moschea era stato mostrato a una parte dei fedeli, un video contro Samuel Paty. La moschea è stata chiusa per sei mesi in ossequio all’articolo L.227-1 del Codice di sicurezza interna .
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