Terminato il processo per le stragi del 2015 alla redazione di Charlie Hebdo e all’Hyper Cacher. Condanne e tanta amarezza.

Dopo tre mesi di udienze avvenute tra strettissime misure di di sicurezza, la Corte d’Assise Speciale di Parigi ha pronunciato, mercoledì 16 dicembre, le sentenze per i presunti sostenitori degli autori degli attacchi del gennaio 2015 contro il giornale Charlie Hebdo , e contro il supermercato Hyper Cacher e per l’omicidio, avvenuto a Montrouge (Hauts-de-Seine), dell’agente di polizia Clarissa Jean-Philippe. Gli attentati del gennaio 2015 contro la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo e contro il supermercato “Hyper Cacher”, provocarono 17 morti.  Per Mohamed Belhoucine, sodale e mentore di Amédy Coulibaly, il terrorista del supermercato di prodotti kosher Hyper Cacher è stato disposto l’ergastolo tuttavia, l’uomo è da tempo latitante in Siria ma su du lui è forte il sospetto che sia morto in battaglia nel 2017. Per  Hayat Boumeddiene, la compagna e sodale di Amédy Coulibaly (era la piu’ estremista della coppia), che riusci’ a scappare in Siria poco prima della strage dopo averlo aiutato nell’organizzazione, sono stati disposti  30 anni di reclusione. Di lei da tempo non si hanno piu’ notizie, nel marzo del 2019, Dorothée Maquere, moglie del noto jihadista francese, Jean-Michel Clain, disse agli inquirenti francesi che Hayat Boumeddiene era stata uccisa in Siria ma poi arrivo’ nel marzo scorso la testimonianza di una jihadista tornata in Francia che durante un interrogatorio in carcere, ha affermato di aver incontrato nell’ottobre 2019, la compagna di Coulibaly nel campo di Al-Hol, nel nord-est della Siria dal quale sarebbero successivamente fuggite. Nonostante su Hayat Boumedienne pendeva un mandato di arresto internazionale, la donna non fu mai riconosciuta nel campo perché aveva presentato documenti falsi. Anche per il 35enne franco-turco Ali Riza Polat già trafficante di droga e delinquente abituale che ha sempre negato ogni addebito e principale accusato comparso in aula, è stata decisa la condanna a 30 anni di carcere. Tra coloro che hanno collaborato con Amédy Coulibaly c’era anche Amar Ramdani, condannato a 20 anni di carcere con due terzi della pena da scontare in regime di massima sicurezza, mentre per Nezar Mickael Pastor Alwatik, amico ed ex compagno di cella di Coulibaly, sono stati disposti 18 anni di detenzione.

La Corte ha anche condannato a 18 anni di carcere il 34enne “tuttofare” di Amédy Coulibaly” Willy Prevost che durante il processo ha negato gli addebiti “sono cresciuto in un quartiere, c’erano buddisti, cristiani, ebrei, eravamo tutti sulla stessa barca. Non sono cresciuto con l’odio verso gli altri umani. Sono come un capro espiatorio!”  Per gli imputati della cosiddetta “filiera belga”che si era occupata della logistica, Metin Karasular, Michel Catino, Abdelaziz Abbad e Miguel Martinez sono state disposte pene fra i 5 e i 10 anni di carcere di detenzione mentre per Said Makhlouf e Mohamed Fares sono stati comminati 8 anni di carcere. La pena piu’ mite è stata quella decisa per Christophe Raumel amico di Amédy Coulibaly per il quale aveva acquistato delle armi, che è stato condannato a 4 anni di carcere.

Cala dunque il sipario (in attesa degli appelli degli imputati), sul processo che si era aperto lo scorso 2 settembre 2020 e che ha fatto rivivere ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime l’orrore del gennaio del 2015. Durante il processo, interrotto per un mese a causa della positività di Ali Riza Polat al Sars Cov-2, ci sono stati sono stati due attacchi terroristici in Francia; quello del 25 settembre 2020 dove due persone sono state ferite a coltellate vicino all’ex sede di Charle Hebdo dal 25enne pachistano Zaheer Hassan Mahmood inizialmente identificato come il 18enne Hassan Alì, e la sconvolgente uccisione e decapitazione di venerdì 16 ottobre 2020 del professore di storia Samuel Paty, avvenuta nei pressi del college di Bois-d’Aulne, a Conflans-Sainte-Honorine per mano del 18enne ceceno Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov. Se è calato il sipario sulla vicenda processuale non si puo’ dire lo stesso per la minaccia terrorostica che in Francia come nel resto del Vecchio Continente, è piu’ forte che mai.

Le condanne 

Christophe Raumel: 4 anni di prigione
Michel Catino: 5 anni di carcere
Miguel Martinez: 7 anni di carcere
Saïd Makhlouf 8 anni di carcere 
Tariffe Mohamed Amine: 8 anni di carcere 
Metin Karasular: 8 anni di carcere 
Abdelaziz Abbad: 10 anni di carcere 
Willy Prevost: 13 anni  di carcere 
Nezar Pastor Alwatik: 18 anni di carcere  2/3 in regime di massima di sicurezza
Amar Ramdani: 20 di carcere  2/3 in regime di massima di sicurezza
Ali Riza Polat: 30 anni di reclusione con 2/3 in regime di massima di sicurezza
La corte condanna in contumacia :
Mohamed Belhoucine: perpetuità
Hayat Boumeddiene: 30 anni di carcere 2/3 in regime di massima di sicurezza
Mehdi Belhoucine: estinzione dell’azione penale per morte accertata dell’imputato.

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