Non si fermano le indagini sull’attacco terroristico dello scorso 25 settembre 2020 avvenuto a Parigi (XI arrondissement), nei pressi degli ex uffici della rivista satirica Charlie Hebdo, dove il venticinquenne pakistano Zaheer Hassan Mahmoud arrivato in Francia nel 2018 sotto falsa identità (disse di essere minorenne e di chiamarsi Hassan Ali’ ), domiciliato a Pantin (Seine-Saint-Denis) feri’ a colpi di mannaia, due dipendenti dell’agenzia di produzione Première Lines che erano usciti in “pausa sigaretta”. Le novità arrivate nelle scorse ore dalla Francia pubblicate dal quotidiano “Le Parisien”, smontano definitivamente la tesi del “lupo solitario” visto che lo scorso 21 dicembre 2020, sono stati arrestati dagli investigatori della brigata criminale di Parigi e della Direzione generale della sicurezza interna (DGSI) nella regione di Parigi, nel Calvados e nella Gironda, quattro giovani pakistani tra i 17 e i 21 anni amici e parenti di Zaheer Hassan Mahmoud , sospettati di essere stati a conoscenza del piano del giovane jihadista e di averlo incitato a passare all’atto di forza.
Nei telefoni dei quattro estremisti sono state ritrovate le conversazioni con Zaheer Hassan Mahmoud avvenute nei giorni precedenti l’attacco, ed in particolare quelle dove si scambiavano commenti sulle vignette di Charlie Hebdo e sull’odio condiviso per la Francia. Il 17enne arrestato in Gironda, è accusato “di associazione terroristica criminale”e si trova a piede libero, mentre gli altri tre arrestati che sono stati incriminati per “associazione terroristica criminale”, si trovano in carcere. Zaheer Hassan Mahmoud attualmente in carcere perché accusato di “tentato omicidio in connessione con atto terroristico”, subito dopo l’attacco aveva dichiarato di essersi ispirato dopo aver ascoltato i sermoni discorsi di Khadim Hussain Rizvi, fondatore e leader del partito pakistano islamista Tehreek-e-Labbaik – TPI (Sono presente, o profeta Allah). In un video pubblicato su You Tube poco prima di compiere l’attacco, Zaheer Hassan Mahmoud si era filmato mentre recitava salmodiava in lacrime canzoni islamiche parlando della Francia come di “una una terra di miscredenti”.
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