Le autorità di sicurezza delle Maldive nel corso di una conferenza stampa tenutasi lo scorso 26 gennaio 2021, hanno affermato di aver sventato lo scorso mese di novembre, una strage in una scuola della capitale Male nella quale erano in corso degli esami. L’attacco era stato preparato da otto affiliati (tutti maldiviani), dell’Isis che sono stati tutti arrestati. La cellula terroristica si era addestrata su alcune isole disabitate e aveva confezionato un potente ordigno ordigno esplosivo rinvenuto insieme a fucili e munizioni, all’interno di una barca ormeggiata in luogo dove le acque sono poco profonde .
Le autorità hanno anche reso noto che i terroristi hanno anche tentato di coinvolgere nell’attacco alcuni bambini che avrebbero dovuto agire come kamikaze. Nel comunicato delle autorità maldiviane è stato specificato che “i sospettati sono stati arrestati dopo che la polizia è stata informata da agenzie di intelligence straniere”. Sul perché fosse stato scelto questo obbiettivo non sono state date ulteriori informazioni tuttavia, è noto che gli estremisti religiosi nel paese scoraggiano le persone dal fornire ai propri figli qualcosa di diverso da un’istruzione strettamente islamica. Le Maldive, sorprendentemente, sono la nazione non araba che in rapporto alla popolazione ha fornito il maggior numero di jihadisti. Negli anni questi jihadisti hanno aderito ad Al Qaeda, allo Stato islamico o al Fronte Al Nustra. Anche a causa delle distanze, i resort turistici ( oggi vuoti a causa della pandemia) non sono mai stati colpiti da attentati, tuttavia, la CIA nel recente passato, ha informato il governo maldiviano su alcuni dialoghi definititi “preoccupanti” e su delle conversazioni intercettate nell’area, nelle quali si faceva riferimento ad azioni da compiere contro “gli infedeli”. Per i terroristi, l’occasione di attaccare l’utimo paradiso rimasto ai turisti occidentali potrebbe diventare, prima o poi, una tentazione irresistibile. Con una popolazione di 350.000 persone disseminata in un gruppo di atolli sono almeno 500 i jihadisti maldiviani che si sono recati nel” Siraq” un fatto questo, ostinatamente negato dal governo di Male in un paese nel quale l’Arabia Saudita finanzia moschee e scuole coraniche. Pensare che i militanti islamisti del sud est asiatico possano finalmente riuscire nel sogno della creazione del “Daulah Islamiah Nusantara“, lo Stato islamico in Estremo Oriente, oggi non è più fantapolitica. E non è certo una buona notizia.
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