Nuova azione terroristica in Nigeria dove che lo scorso 4 aprile 2021 un gruppo armato ha attaccato un carcere nello stato di Imo uno dei 36 stati della Nigeria, situato nel sud della Nigeria con capitale Owerri dove da lungo tempo la quotidianità è scossa dalle tensioni tra i gruppi separatisti nigeriani e le autorità federali. Durante l’attacco i miliziani equipaggiati con mitragliatori ed esplosivi, hanno causato una delle più importanti evasioni carcerarie di massa del paese dell’Africa occidentale visto che sono fuggiti almeno 1.800 detenuti. I miliziani arrivato in autobus e a bordo di piccoli furgoni, sono entrati nel carcere sparando all’impazzata contro i militari che presidiavano l’entrata principale e lo stesso hanno fatto con le guardie carcerarie in servizio all’interno del penitenziario. Ma chi è stato ? I jihadisti di Boko Haram che da anni insanguinano la Nigeria oppure il gruppo “Indigenous People of Biafra” (IPOB) che qualche settimana fa ha diffuso sui propri social media alcuni video dove si mostravano i loro miliziani mentre si addestravano?
Ad oggi nessuno ha rivendicato l’attacco tuttavia, l’ipotesi che l’azione armata porti la firma dell’IPOB si starebbe facendo sempre piu’ concreta anche se il portavoce dell’IPOB Emmanuel Powerful, ha respinto qualsiasi coinvolgimento nell’attacco alla prigione di Imo in una dichiarazione inviata all’AFP. Il gruppo messo fuorilegge dall’Alta Corte Federale di Abuja nel 2017, è stato fondato nel 2012 da Nnamdi Kanu predicatore e attivista politico nigeriano con passaporto inglese (già arrestato nel 2015), noto per la difesa del movimento indipendentista biafriano contemporaneo.
L’attacco al carcere ha riacceso i riflettori sulle carceri del paese più popoloso dell’Africa nelle quali le spaventose condizioni di detenzione e il sovraffollamento ( pari al 70%) non fanno altro che alimentare la violenza e la radicalizzazione dei detenuti. A seguito della maxi evasione il governatore del vicino stato di Abia ha imposto un coprifuoco notturno a due città “per proteggere i residenti locali”. Per il Presidente della Nigeria Muhammadu Buhari (in carica dal 2015), la recrudescenza delle attività armate del movimento indipendentista biafriano rappresenta l’ennesimo problema da risolvere dopo l’insurrezione jihadista nel nord-est della Nigeria, le centinaia di rapimenti di massa da parte di bande criminali nel nord-ovest, e la nuova emergenza pirateria nel Golfo di Guinea al largo della costa nigeriana. Sfide che si fanno ogni giorno piu’ difficili da vincere. Infine c’è da sperare che sui barconi diretti in Europa non trovino posto alcuni dei 1.800 evasi, visto lo spessore criminale di alcuni di loro è un’eventualità da scongiurare.
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