Secondo l’agenzia di stampa curda ANHA (Hawar news agency), le forze democratiche siriane (SDF) sostenute dagli Stati Uniti, hanno catturato lo scorso 26 aprile 2021 all’interno nel campo di al-Hol (nord-est della Siria), uno dei leader locali dell’ISIS identificato come Ahmed Khoshua- Abu Khaled. L’uomo nato nel 1992 nella città di al-Qaim ( nei pressi del al confine a circa 400 km a nord-ovest di Baghdad), secondo quanto riferito era il responsabile delle cellule dello Stato islamico all’interno del campo ad al-Hol. Nella stessa operazione sempre all’interno del campo profughi cosi’ come riferito da ANHA sono stati arrestati altri sei sospetti membri siriani e iracheni dell’Isis, tra cui due donne, Um al-Bara ‘e Um Mohamed, facenti parte parte della “Hisbah” (la polizia morale femminile composta da donne affiliate allo Stato Islamico)tutti accusati di ospitare persone ricercate e di aiutare le cellule dello Stato Islamico nel campo.
Nonostante l’ISIS sia stato militarmente sconfitto nel marzo del 2019 il gruppo si è lentamente dotato di una nuova struttura organizzativa e grazie alle cellule dormienti continuano nei territori liberati gli attacchi che destabilizzano l’area. Già lo scorso 28 marzo 2021 il campo di Al-Hol era stato teatro di una grossa operazione nella quale erano state arrestate 125 persone tutte sospettate di far parte dell’Isis. La maggior parte delle persone che si trovano e vivono in condizioni terribili nel campo di al-Hol sono di nazionalità irachena e siriana tuttavia, seecondo le Nazioni Unite, ci sono ancora circa 64mila persone nel campo ( di 57 nazioni diverse) , comprese decine di migliaia di donne affiliate al gruppo dello Stato Islamico insieme ai loro figli. Molti di loro sono cittadini europei; francesi, tedeschi, belgi, olandesi, inglesi e di altri paesi europei che nessuno o quasi rivuole in patria. Nemmeno il tempo di battere la notizia che in Italia è arrivata la 27esima espulsione per l’anno 2021, secondo quanto riferito dal Ministeri degli Interni “in esecuzione del decreto emesso dal ministro dell’Interno per motivi di sicurezza dello Stato, un cittadino egiziano di 27 anni è stato rimpatriato ieri dalla frontiera aerea di Roma – Fiumicino.Già regolare in provincia di Venezia, il 27enne è emerso all’attenzione del comparto sicurezza nel febbraio 2020 nel corso dell’attività di monitoraggio dei social media mirata all’individuazione di soggetti contigui con l’estremismo islamico. Il suo profilo Facebook ha evidenziato la presenza di post e pubblicazioni che rappresentavano l’adesione a ideologia jihadista. In particolare, nell’ottobre 2020 ha pubblicato commenti sugli attentati terroristici in Francia definendo “eroe martire” l’omicida dell’insegnante parigino Samuel Paty”. Con l’ultima espulsione salgono a 547 le espulsioni/allontanamenti per motivi di sicurezza dello Stato eseguiti dal 2015 ad oggi, 27 dei quali nel 2021. E siamo solo ad Aprile…
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