Anni d’immigrazione incontrollata. Ora la Germania è nella morsa “araba” (MDD 13.06.2021)

Mentre in Svizzera si sta votando sulla nuova legge antiterrorismo avversata dai “soliti noti” dalla vicina Germania arrivano nuove allarmanti rivelazioni sulla diffusione dei gruppi terroristici islamici sia sunniti che sciiti. A proposito di questi ultimi secondo un recente rapporto dell’Ufficio per la protezione della Costituzione, l’agenzia di intelligence interna della Bassa Sassonia ha reso noto che si è riscontrato un aumento del numero di membri sostenitori dell’organizzazione terroristica libanese Hezbollah (“il Partito di Dio) di fatto un gruppo paramilitare sciita libanese. In Bassa Sassonia secondo quanto pubblicato dal “Jerusalem Post” il numero di sostenitori e membri è passato da 1.050 nel 2019 a 1.250 lo scorso anno. Nel report di intelligence dell’’Ufficio per la protezione della Costituzione, si legge “ Hezbollah nega il diritto all’esistenza dello stato di Israele e lo combatte con mezzi terroristici. In Germania i seguaci di Hezbollah mantengono la coesione organizzativa e ideologica, tra l’altro, nelle associazioni locali delle moschee, che sono finanziate principalmente da donazioni” ma non solo perché il rapporto punta dritto al principale finanziatore del gruppo terroristico; “Per la comunità sciita, ‘Hezbollah’, fondata con l’aiuto della Repubblica islamica dell’Iran, richiede l’applicazione del sistema legale islamico della Shari’a”. Che le attività degli Hezbollah preoccupino Berlino lo si era capito nel 2020 quando il ministero dell’Interno tedesco vietò tutte le attività di Hezbollah nel territorio della repubblica federale tedesca dopo che il gruppo venne citato 37 volte nel documento di intelligence di 436 pagine sulle attività del 2020. Nel report vennero documentate le minacce alla sicurezza del sistema costituzionale e democratico ed in particolare a quelle dello stato della Bassa Sassonia. Nonostante la messa al bando gli Hezbollah non si sono mai fermati e secondo le autorità di intelligence “sostenitori delle loro associazioni visitano le loro moschee e anche per questo il potenziale di mobilitazione di Hezbollah non dovrebbe essere sottovalutato in Germania”. Sempre secondo il rapporto dell’agenzia di intelligence interna della Bassa Sassonia le associazioni pro-Hezbollah sono particolarmente attive nelle città di Hannover e Osnabrück (Bassa Sassonia meridionale), e anche nell’area della città-stato di Brema.

Chi li finanzia?

A quanto risulta queste associazioni sono finanziate principalmente attraverso quote associative e da donazione che come sempre sono complicatissime da mappare. E poi cosa che accade?

“Il collegamento con Hezbollah avviene tramite funzionari che vengono dal Libano sempre in occasioni speciali, ad esempio l’anniversario del ritiro dell’esercito israeliano dal Libano meridionale o durante le festività musulmane”. E le moschee? L’intelligence tedesca ha mappato almeno circa 30 moschee e altrettante associazioni culturali strettamente collegate a Hezbollah o che propagano la loro ideologia sciita radicale e di ispirazione iraniana del gruppo terroristico. Numerose inchieste sono citate dall’IPT (The Investigative Project on Terrorism) in un suo recente studio nel quale si descrivono le reti di finanziamento globale degli Hezbollah che fanno soldi con tutto o quasi; “traffico di droga, riciclaggio di denaro e il traffico di auto rubate. “Ad esempio,

Hezbollah traffica cocaina dal Sud America attraverso l’Africa verso l’Europa, raggiungendo i principali porti tedeschi per la successiva distribuzione. Oltre alla raccolta di fondi, i precedenti rapporti dell’intelligence tedesca mostrano che Hezbollah usa il paese come base operativa per reclutare membri e acquistare armi” .

Schiacciati da oriente

Il numero degli islamisti in Germania è cresciuto in maniera esponenziale nell’ultimo decennio basti pensare che coloro che si definiscono salafiti (seguaci ultra-rigoristi sunniti) sono passati da 700 a 13.500 (dato 2020) La rete tedesca dei Fratelli Musulmani, strettamente legata all’organizzazione terroristica Hamas (non bandita in Svizzera), è cresciuta da 170 membri a 1.900 sempre nel 2020. Ma è il numero globale che preoccupa Berlino perché gli islamisti in Germania sarebbero ormai più di 28.000 con l’islam turco a farla da padrone. Impossibile poi sapere che impatto avranno su questi numeri l’1.5 milioni di persone arrivate da Siria e Iraq durante gli ultimi anni. Che l’islam declinato nella sua forma più estrema abbia fatto proseliti lo mostrano gli oltre 1.200 foreign fighters, tra i quali molti convertiti partiti dalla Germania per unirsi all’Isis ad Al Qaeda e a tutte le altre sigle terroristiche. Per tornare ai terroristi sciiti Hezbollah oltre alla Germania il gruppo è bandito dagli Stati Uniti, Lega Araba, Olanda, Israele, Canada, Regno Unito, Austria, Repubblica Ceca, Giappone, Lituania, Slovenia e molti altri paesi europei e paesi dell’America Latina un continente dove specie in Venezuela gli Hezbollah hanno trovato solidi appoggi con Hugo Chavez prima e con Nicolas Maduro poi. Nonostante tutto questo Francia, Spagna, Italia e Unione Europea hanno semplicemente designato la cosiddetta ala militare di Hezbollah come “entità terroristica”. E pensare che Nathan A. Sales, già coordinatore per l’antiterrorismo del Dipartimento di Stato americano al settimanale italiano Panorama nell’ottobre del 2020 dichiarò “Posso rivelare che depositi segreti di armi di Hezbollah sono stati spostati attraverso Belgio, Francia, Grecia, Italia, Spagna e Svizzera. Posso anche rivelare che significativi depositi di nitrato di ammonio sono stati scoperti e distrutti in Francia, Italia e Grecia” ma non solo Sales aggiunse “Il coinvolgimento di Hezbollah (il partito islamico sciita finanziato da Teheran, che domina la politica libanese, ha grande influenza in tutto il Medioriente, e conta circa 50 mila aderenti, ndr.) negli ultimi anni in complotti terroristici e in altre attività in Europa è molto ben documentato. Hezbollah continua a considerare l’Europa come una piattaforma operativa, logistica, di approvvigionamento e di raccolta fondi vitale e strategica”.

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