Se c’è un mercato che non è mai andato in crisi a causa della pandemia è quello degli stupefacenti e i dati che arrivano dai centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti riferiscono che i decessi per overdose hanno raggiunto il massimo storico nei 12 mesi successivi all’inizio dei blocchi legati alla pandemia negli USA mentre dal marzo 2020 a quello del 2021, sono state registrate quasi 100’000 overdose mortali. Anche in Europa i decessi per il consumo di sostanze ad alto rischio e la poli assunzione continuano ad aumentare e secondo l’ultima Relazione europea sulla droga. Tendenze e sviluppi (2021) si stima che nel 2019, all’interno dell’Unione europea “si siano verificati almeno 5’141 decessi da overdose causati da sostanze illecite, ovvero un incremento pari al 3% rispetto al 2018. Se si includono anche la Norvegia e la Turchia, il totale sale a 5’769 decessi stimati, con una lieve flessione rispetto alla stima riveduta di 5’920 nel 2018. Questo andamento è invertito nella maggior parte dei Paesi dell’Europa meridionale e orientale, dove si registra un aumento del numero di decessi per overdose rispetto al 2018”. Sempre nel 2019, nell’UE sono stati segnalati 1,5 milioni di reati contro la legge sulle sostanze stupefacenti, quasi un quarto (24 %) in più rispetto al 2009. La maggior parte di questi reati (82 % o 1,2 milioni) riguardava il consumo o la detenzione per uso personale. Come detto il mercato degli stupefacenti continua a crescere e a dotarsi di nuovi strumenti per la vendita delle sostanze che si acquistano facilmente sul darknet e arrivano a domicilio del consumatore come visto in molte operazioni di polizia. A proposito di quanto accade nel ‹‹lato oscuro del web›› dove si compra di tutto, ad esempio anche armi di ogni tipo, la recente operazione del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha agito attraverso il team Joint Criminal Opioid and Darknet Enforcement (JCODE) al quale si è unita Europol e che è stata condotta negli Stati Uniti, in Australia e in Europa ha dato un duro colpo ai trafficanti di oppioidi sul dark net. L’operazione denominata Dark HunTor è la prosecuzione del blitz nominato DisrupTor (2020) ma soprattutto della gigantesca operazione chiamata DarkMarket (gennaio 2021) che identificò quasi 500’000 utenti, 2’400 venditori e oltre 320’000 transazioni fatte con più di 4’650 bitcoin e 12’800 money transfer.
Cosa dice l’Europol…
Da quel momento il Centro europeo per la criminalità informatica (EC3) e JCODE di Europol “hanno compilato pacchetti di intelligence per identificare obiettivi chiave” tanto che sono partite indagini nei tre Continenti che hanno portato all’operazione Dark HunTor nella quale sono state arrestati 150 presunti trafficanti di droga e altri criminali coinvolti in decine di traffici di beni e servizi illeciti in Australia, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Nell’operazione sono stati sequestrati oltre 31,6 milioni di dollari sia in contanti che in criptovalute, circa 234 chilogrammi di droghe in tutto il mondo; 152,1 kg di anfetamine, 21,6 kg di cocaina, 26,9 kg di oppiacei, 32,5 kg di MDMA, oltre a più di 200’000 pillole di ecstasy, Fentanil, ossicodone, idrocodone e metamfetamina oltre a medicinali contraffatti e 45 armi da fuoco. Nell’ambito di questa Operazione le autorità italiane hanno anche chiuso i siti del darkweb chiamati DeepSea e Berlusconi, che complessivamente vantavano oltre 100’000 annunci di prodotti illegali. Inoltre, sono stati arrestati quattro amministratori e sequestrati 3,6 milioni di euro in criptovalute. Secondo Jean-Philippe Lecouffe, direttore aggiunto di Europol, “con tali Operazioni si invia un messaggio ai criminali che operano nella ‘parte oscura’ di internet. La comunità delle Forze dell’ordine ha i mezzi e le partnership internazionali per smascherarli e ritenerli responsabili delle loro attività illegali, anche nelle aree del darkweb”. Ma come si paga nel Dark Web? Con le criptovalute; Bitcoin, Ethereum, Ripple, Bitcoin Cash, EOS, Stellar, Litecoin, Cardano, Monero e IOTA un fatto che rende molto complesso risalire al responsabile/i della transazione/ i.
La vigilanza è alta anche nel nostro Cantone come ci conferma Paolo Lopa, Commissario Capo responsabile del Servizio antidroga (SAD) della Polizia cantonale. Con la pandemia avete notato un aumento della tendenza all’acquisto di droga nel nostro Cantone? Nonostante il lockdown – durante la prima ondata del 2020 – ma anche nei periodi successivi caratterizzati dalle misure restrittive di volta in volta introdotte, l’impressione è che il consumo di sostanze stupefacenti non si sia mai interrotto. I segnali percepiti indicano che in Ticino non c’è stata una vera e propria penuria di merce. Ciò è attribuibile a due fattori: da una parte, durante le settimane di confinamento più stretto, si è fatto verosimilmente ricorso alle scorte presenti sul territorio, dall’altra i canali d’importazione sembravano essersi momentaneamente modificati. E questo sia per quanto riguarda le rotte (prediligendo magari l’asse nord–sud), sia per quanto attiene ai vettori o ai canali di approvvigionamento.
Anche sul darkweb?
Siamo al corrente del fatto che le sostanze stupefacenti vengono vendute e acquistate approfittando anche di canali non convenzionali, quali ad esempio internet, il dark web o applicazioni telefoniche. In questi casi le nostre attività di contrasto vengono adattate, utilizzando modalità d’indagine che per ovvii motivi tattici e operativi non è opportuno descrivere. E come arriva la droga nelle mani dei consumatori? In generale, a differenza di altre regioni e salvo rare eccezioni, il Ticino non è confrontato con una scena aperta e l’attività di smercio e di consumo da tempo si svolge prevalentemente negli appartamenti. Resta infatti costante la presenza di spacciatori di origini albanesi che soggiornano illegalmente sul nostro territorio grazie alla compiacenza di consumatori locali e che ottengono ospitalità in cambio di piccole dosi o di una partecipazione alle spese d’affitto. Su quelli che sono invece i metodi di approvvigionamento attraverso i canali non tradizionali, per i motivi evidenziati in precedenza, non ci esprimiamo.
È difficile identificare i colpevoli dei traffici sul darkweb? In merito alle persone che dirigono i traffici, trattandosi di una gestione illecita che fa capo a sistemi informatici e di telefonia, risalire alle stesse risulta più complesso ma assolutamente non impossibile. Quali sono droghe sono più richieste?
In termini generali, la canapa e i suoi derivati detengono il triste primato delle sostanze più consumate. Altra droga massicciamente assunta è la cocaina. Stabile anche il consumo di oppiacei. Sempre attuale infine la presenza di politossicodipendenti, dediti al consumo di più sostanze stupefacenti contemporaneamente, in particolare cocaina, eroina e farmaci. Per quanto riguarda invece i canali meno convenzionali, sono soprattutto i giovani a muoversi, per esempio, nel dark web, ordinando sostanze forse meno comuni ma particolarmente pericolose. C’è poi un altro aspetto da sottolineare: esiste una lista a livello nazionale che elenca le sostanze proibite. Questa è costantemente aggiornata perché a volte è sufficiente modificare una molecola e la sostanza per quel breve lasso di tempo, diventa tecnicamente legale. Da qui, ancora una volta, la necessità per gli inquirenti di aggiornarsi su tendenze e fenomeni emergenti così da adeguare i propri dispositivi e le modalità di contrasto.
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