Espulso l’imam di Bruxelles sospettato di terrorismo (MDD 23.01.2022)

Belgio: l’influente predicatore ha fatto ricorso per poter rientrare nel Paese

Sta facendo discutere in Belgio il caso di Mohamed Toujgani, imam della moschea Al-Khalil che si trova nel quartiere Molenbeek (Bruxelles), al quale è stato revocato il permesso di soggiorno su disposizione del Governo belga. Dell’uomo, da anni considerato uno degli imam più influenti del Belgio che ogni venerdì teneva il suo sermone davanti a 3.000 fedeli, ha parlato il segretario di Stato belga per l’asilo e la migrazione, Sammy Mahdi che ha spiegato: ‹‹La decisione è stata presa sulla base di informazioni provenienti dai servizi di sicurezza e a causa di indicazioni di una grave minaccia per la sicurezza nazionale››. Il 66enne Toujgani che dal 1984 vive tra il Marocco e il Belgio con moglie e figli, ma che non parla una sola parola né di francese né di olandese, fino a qualche giorno fa era conosciuto per essere un predicatore sunnita particolarmente conservatore, vicino ai Fratelli Musulmani ma non ai circoli dell’islam radicale.

Sermoni infuocati

In verità per sapere come la pensasse questo imam che è anche a capo della Lega degli imam marocchini in Belgio, bastava cercare i suoi video su YouTube, dove già nel 2009  predicava: ‹‹Signore, Signore dei mondi, riversa la paura nei cuori degli oppressori sionisti. Signore, fa che il sangue dei martiri sia un’arma sotto i piedi dei sionisti oppressori, e che questo sangue sia un fuoco ardente che li brucia e un vento che li castiga. O Signore, abbattili››. Per questo dall’ottobre scorso era partito l’iter per espellerlo e bandirlo dal Belgio per i prossimi dieci anni. Il segretario di Stato in un discorso in parlamento non è entrato nei dettagli della vicenda, tuttavia ha spiegato quello che è sotto gli occhi di tutta l’opinione pubblica ovvero che ‹‹in passato ai predicatori radicali è stato concesso troppo margine di manovra›› e di come il provvedimento sia un chiaro segnale: ‹‹Non tollereremo coloro che dividono la nostra società e minacciano la nostra sicurezza nazionale››.Possibile quindi che sia stato espulso solo oggi per un video del 2009 per il quale si era scusato dicendo che aveva detto quelle frasi ‹‹in un contesto geopolitico critico››? 

Quelle relazioni pericolose

No di certo, perché le sue relazioni pericolose con elementi andati a combattere nei vari teatri di guerra risalgono a quindici anni fa e alcuni rapporti d’intelligence citati dalla stampa belga dicono che abbia reclutato giovani per la jihad nel quartiere notoriamente conosciuto per essere un fucina di terroristi e non certo da oggi, perché i due finti reporter che uccisero il 9 settembre 2001 il Leone del Panjshir, Ahmad Massoud su ordine di Osama Bin Laden, i tunisini Dahmane Abd el-Sattar e Bouraoui El-Ouaer, venivano proprio da questo quartiere disagiato di Bruxelles.

Il fulcro del reclutamento di jihadisti in Belgio era il Center Islamique Belge di Molenbeek guidato da Bassam Ayachi partito per la Siria nel 2013 così come venivano da Molenbeek quasi tutti gli autori delle stragi di Parigi del 2015, vedi Abdelhamid Abaaoud, Salah Abdeslam (unico superstite e sotto processo), Mohamed Abrini, Mohammed Amri,Yassine Atar, Hamza Attou, Sofien Ayari, Abdellah Chouaa, Ali Oulkadi, Farid Kharkhach, Adel Haddadi, Ali El Haddad Asufi e Adel Haddadi. Mohamed Toujgani non è che l’ennesimo predicatore che finisce sotto accusa per vicende legate al terrorismo in un Paese, il Belgio, da dove sono partiti per il Siraq 207 foreign fighters, 77 deceduti , 128 rimpatriati e 62 persone che non sono riuscite a raggiungere l’Iraq o che sono state fermate in Turchia. Di questi ‹‹combattenti stranieri›› 46 erano associati al gruppo salafita fondato dal marocchino-belga Foad Belkacem denominato Sharia4Belgium. Belkacem, al quale è stata tolta la nazionalità belga nel 2018 e che sta scontando 12 anni di carcere al termine dei quali verrà espulso in Marocco, sta tentando di opporsi con ogni mezzo al provvedimento, perché le carceri del Marocco che lo attendono per altri reati (traffico di droga e minacce al Re) sono decisamente meno confortevoli che in Belgio.

Foad Belkacem

Secondo i sostenitori dell’imam che parlano di atto di islamofobia: ‹‹Toujgani è un uomo di dialogo che ha partecipato a molti eventi con cattolici ed ebrei anche se è tradizionalista e talvolta emotivo››. La pensano diversamente gli uomini dell’intelligence belga e anche quelli della Guardia Civil spagnola che hanno raccolto le confidenze di un uomo oggi sotto protezione che lo descrive ‹‹come l’imam marocchino presente in almeno due Paesi europei, accompagnato da Abdelkader Chouaa››, un noto predicatore estremista di Vervier legato secondo le accuse al gruppo terroristico dei Paesi Bassi Hofstad, da cui proveniva Mohammed Bouyeri che il 2 novembre 2004 uccise il regista olandese Theo van Gogh. Infine, se in Belgio si discute, in Germania fanno paura le cifre che dicono che nei prossimi mesi del 2022 sarà rilasciato un numero eccezionalmente alto di criminali detenuti nelle carceri tedesche per reati legati al terrorismo di matrice islamista. Si tratta di trenta individui che presto saranno liberi di poter di nuovo attentare in Germania e nell’Europa dove ormai non esistono più non solo le radici e i valori travolti dalle tre ‹‹D›› (Debolezza, Dottrina e Denaro) ma nemmeno le frontiere.

@riproduzione riservata MDD

 

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